Relax e charme ci attendono a Stresa, regale testimone di una grandeur d’altri tempi
Mentre il cameriere mi serve un cappuccino caldo ed un cornetto appena sfornato, guardo verso la piazza dell’Imbarcadero che si sta animando: Stresa stamattina è baciata dal sole, le acque del lago scintillano mentre gruppetti di turisti attendono i battelli per le isole Borromee e i ragazzi della scuola alberghiera si affrettano per strada con le loro divise eleganti e ordinate. Nell’aria frizzante del mattino molte persone fanno jogging sul lungolago fiorito, proprio di fronte alle grandi vetrate in stile liberty degli hotel più prestigiosi.
Le tre isole Borromee affiorano dall’acqua e offrono un panorama sempre suggestivo: un tempo erano abitate solo da pescatori poi, tra Seicento e Settecento, divennero un luogo principesco con la costruzione di edifici sfarzosi e giardini pregiati. L’Isola Bella, la più aristocratica e lussuosa, ospita un imponente palazzo barocco circondato da un elaborato giardino all’italiana; l’intervento dell’uomo ha modellato la natura trasformando il profilo dell’isola che oggi appare simile alla prua di una nave.
L’Isola Madre invece seduce per l’atmosfera esotica del suo grande parco dalla vegetazione lussureggiante, mentre l’Isola Pescatori ha mantenuto un aspetto semplice e conserva un fascino particolare coi suoi negozietti caratteristici, gli atelier d’arte e i ristorantini di pesce.
Stresa è una città da scoprire senza fretta, da ammirare e “respirare” per assorbirne l’eleganza signorile e l’atmosfera internazionale, sempre un po’ sospesa tra passato e futuro. Sin dall’Ottocento, durante l’epoca dei Grand Tour, gli eleganti alberghi sul lago hanno ospitato celebri personaggi del jet set e famosi intellettuali che giravano l’Europa e hanno fatto tappa qui, da Stendhal a Lord Byron e Charles Dickens. Anche Ernest Hemingway trascorse un lungo periodo sulle sponde del Lago Maggiore dopo essere stato ferito ad una gamba durante la Prima guerra mondiale. Ancora oggi la suite più prestigiosa del Grand Hotel Des Iles Borromées è intitolata al celebre scrittore americano che soggiornò nella stanza 106 dove scrisse “Addio alle armi”, uno dei suoi romanzi più celebri.
Forse anche Hemingway oggi prenderebbe volentieri un aperitivo allo Sky Bar dell’Hotel La Palma, un luogo sofisticato con terrazza panoramica e cocktail favolosi, oppure assisterebbe estasiato ad una delle magiche serate delle Settimane Musicali, importante festival che propone dagli anni Sessanta concerti di musica classica e jazz con artisti di fama internazionale.
Ci sono molti altri luoghi interessanti a Stresa, come la Villa Pallavicino, con un grande parco pieno di alberi secolari ed un giardino zoologico che piace molto ai bambini. Un’altra alternativa è quella di prendere la funivia che dalla frazione di Carciano sale fino al Mottarone, con tappa al Giardino Alpinia, un meraviglioso orto botanico che offre uno stupendo panorama sul Verbano.
Anche il centro storico di Stresa, con le sue viuzze e le tipiche trattorie, è molto caratteristico e invitante: mentre passeggio incrocio le colorate bancarelle del mercato settimanale che si svolge ogni venerdì mattina in piazza Capucci e ne approfitto per fare qualche acquisto. Prima di tornare a La Darbia, decido di fare un salto anche in pasticceria per comprare le favolose Margheritine, soffici biscotti di pasta frolla ideati dal pasticciere Bolongaro per Margherita di Savoia, futura regina d’Italia, che trascorse lunghi soggiorni nella bellissima Villa Ducale.
Il fascino regale di Stresa si è conservato intatto nel tempo, come un antico gioiello che si lascia ammirare, una perla preziosa che illumina il lago.