La street art caratterizza alcuni piccoli borghi intorno al lago d’Orta, paesi dai muri dipinti con affreschi di grande impatto emotivo.
In principio fu Legro, graziosa frazione di Orta, a concedere i propri muri alla decorazione artistica. E dopo vent’anni, gli affreschi realizzati sulle facciate degli edifici sono ancora lì, arricchiti da molti altri bellissimi dipinti d’autore. Se a Milano fa furore la Gucci Art Wall (enormi tele urbane campeggiano nella centralissima via Garibaldi), dalle nostre parti, invece, sono i murales legati al tema del cinema ad attirare molti turisti, creando un interessante connubio tra arte e territorio.
Sì perché quella dei «Muri d’autore» di Legro è un’occasione per celebrare il cinema italiano, a cominciare dalle pellicole che sono state girate proprio sulle rive del lago d'Orta: dai film di animazione ispirati ai racconti di Gianni Rodari al bellissimo «Riso amaro» (candidato all’Oscar nel 1951) fino ad una pellicola scandalosa come «La stanza del vescovo» passando per «Addio alle armi» con Rock Hudson e Vittorio De Sica.
Una vera galleria d’arte a cielo aperto che va ad arricchire una collezione di dipinti più antichi appartenenti alla tradizione dell’arte muraria locale, fatta di pitture devozionali e meravigliose meridiane solari.
E se Legro è stata pioniera dell’arte muraria cusiana, anche Pogno e Quarna Sopra, piccoli e deliziosi borghi non lontani da La Darbia, hanno aderito al circuito dei «paesi dipinti» che comprende in Italia ormai più di trecento comuni. A Quarna giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna hanno realizzato un percorso con dieci murales ispirati alla storia locale e alla vocazione musicale di questa terra. Un vero e proprio «Festival del muro dipinto» si tiene ogni estate (quest’anno è previsto tra il 29 luglio e il 4 agosto, segnatevelo!) e raccoglie autori che realizzano dal vivo le proprie opere.
Il tema prescelto per gli affreschi di Pogno è invece quello dell’acqua, risorsa preziosissima e simbolo del distretto industriale del rubinetto. È proprio il caso di dirlo: una produzione fresca e fantasiosa, piena di creatività e ironia ha lasciato il segno sui muri delle case. D’altra parte se un tempo l’arte urbana rappresentava una trasgressione, una metodo di contestazione sociale e di denuncia civile, oggi la bellezza dei murales serve anche a rivalutare le periferie degradate e a ridare vita ai centri storici dei piccoli borghi, creando percorsi artistici di grande bellezza.