Oggi il cuore pulsante della città si snoda intorno ai canali progettati da Leonardo, tra la Nuova Darsena, le tipiche case di ringhiera e gli atelier degli artisti.
Non è certo un caso se il New York Times ha inserito le strade che fiancheggiano i Navigli tra le dodici vie più belle d’Europa. Nel cuore pulsante di Milano, la «Ripa di Porta Ticinese», che parte dalla Darsena e si dirama lungo il Naviglio Grande, rappresenta un angolo davvero affascinante, sempre in pieno fermento, su cui si affacciano enoteche, trattorie, gallerie d’arte, laboratori artigiani, librerie e negozietti vintage.
Molti milanesi, insieme agli studenti universitari e ai numerosi turisti, si riversano volentieri in queste antiche strade che formano l’alzaia dei vecchi canali, in una zona non lontana dal centro, in cui si respira un’atmosfera internazionale e si consuma ogni sera il rito dell’aperitivo con ricchi buffet e sontuosi cocktail. Qui nascono locali di tendenza, che catturano la vista oltre che il palato. Molti di essi nascondono dei dehors immersi nel verde, altri apparecchiano i loro tavolini a pochi metri dall’acqua dei canali.
C’è solo l’imbarazzo della scelta: dal moderno Rebelot, che ricorda un po’ i bistrot francesi, al raffinato El Brellin; dall’Osteria al Coniglio Bianco, con la sua favolosa cucina tradizionale, al nuovo Temakinho, che offre un delizioso mix tra sapori giapponesi e cucina brasiliana.
Si può passeggiare lungo il pittoresco Vicolo dei Lavandai o tra le bancarelle del Mercatone dell’Antiquariato che si tiene ogni ultima domenica del mese e che propone oggetti particolari e pezzi d’epoca, ceramiche e mobili, orologi e gioielli. Ad aprile e ad ottobre viene allestita anche la grande Fiera Mercato dedicata a fiori, piante e attrezzature da giardino: questo evento prevede la partecipazione di più di 200 florovivaisti provenienti da tutta Italia, maestri nell’allestire scenograficamente le proprie bancarelle per creare stupendi effetti cromatici.
In tutto, il sistema dei Navigli comprende cinque canali che si estendono per centinaia di chilometri e collegano Milano al fiume Ticino e al Po, al lago Maggiore e al Lago di Como nonché a numerose città lombarde come Pavia. Nel passato merci e persone viaggiavano molto lungo le vie d’acqua, la navigazione con le chiatte permetteva di trasportare prodotti di ogni tipo come carbone, vino, carne e pesce, ma anche legna e persino i marmi utilizzati per costruire il famosissimo Duomo.
Anche Leonardo Da Vinci, arrivato a Milano verso la fine del Quattrocento all’età di trent’anni, nominato ingegnere ducale da Ludovico il Moro, lavorò alla realizzazione di alcune opere idrauliche sui Navigli: a lui si deve infatti la progettazione della cosiddetta “Conca dell’Incoronata” di cui sono ancora visibili le chiuse, con le porte originali in legno.
Chi oggi si trova a gironzolare nel cuore antico di Milano, percepisce questa straordinaria fusione tra passato e presente, di cui l’esempio più interessante è forse la Nuova Darsena, inaugurata nel 2015 in occasione di Expo. Voluta dagli Spagnoli che dominavano la città all’inizio del Seicento, questa conca artificiale ha rappresentato per secoli uno dei porti più trafficati d’Italia, rendendo Milano simile ad Amsterdam o Manhattan… Incredibile, vero? Solo verso la fine degli anni Settanta la vecchia darsena ha smesso la sua secolare attività commerciale e, dopo un periodo di decadenza, è stata completamente ristrutturata.
Oggi tutta la zona intorno alla Porta Ticinese è stata riqualificata ed ha riacquistato nuova vita, trasformandosi in un quartiere molto alla moda, raggiungibile in 15 minuti da piazza Duomo, lungo un percorso che passa davanti alle scenografiche Colonne di San Lorenzo fino alla neoclassica Porta Ticinese, realizzata con il pregiato granito rosa di Baveno.
Tra artisti di strada, punti vendita di street food, imbarcazioni turistiche che percorrono i canali e graziose chiesette nascoste, come quella di San Cristoforo, la zona dei Navigli racchiude una sorta di mondo a parte, svela una delle tante anime di Milano che, oggi come ieri, appare una città dinamica e operosa, frenetica e glamour, antichissima ma contemporanea. Intrisa di storia ma da sempre proiettata nel futuro.